Il CineClub della Matrice degli Archetipi è uno spazio di esplorazione psicologica e creativa, in cui il film diventa uno specchio dell’anima e un mezzo privilegiato per osservare i movimenti interiori della psiche.

Attraverso i film e i loro personaggi entriamo in un percorso di riflessione e di riconoscimento delle funzioni archetipiche che si attivano dentro di noi.
Non lavoriamo sull’archetipo come immagine — come farebbe l’approccio junghiano tradizionale — ma sulla struttura funzionale che compone quell’immagine, secondo la Matrice degli Archetipi.

È uno spazio dedicato a uno studio indiretto e vissuto della Matrice degli Archetipi:
non teorico, non accademico, ma esperienziale.
Le emozioni, le identificazioni, le attrazioni, i rifiuti, le luci e le ombre che il film risveglia diventano indicatori preziosi delle funzioni interiori che si stanno attivando o che restano silenziate.

Ogni mese analizzeremo insieme un film per osservare:

• le emozioni che emergono spontaneamente,

• i personaggi che ci attraggono o ci respingono,

• le ombre che proiettiamo e le luci che riconosciamo,

• le funzioni archetipiche riflesse nei protagonisti,

• ciò che il cinema ci restituisce come specchio del nostro mondo interno e del nostro destino psicologico.

Il film diventa così un laboratorio vivo, in cui immagini e narrazioni ci aiutano a riconoscere aspetti del nostro percorso, a comprendere meglio il funzionamento della nostra Matrice degli Archetipi e ad aprire nuovi spazi di creatività, libertà e consapevolezza.

Nella psicologia del profondo, gli archetipi sono figure, immagini e motivi universali che emergono nell’inconscio collettivo e si manifestano nelle storie, nei miti e nei comportamenti umani. Jung ha descritto archetipi come la Madre, l’Eroe, l’Ombra, il Bambino, il Saggio: forme simboliche che riconosciamo spontaneamente perché appartengono all’esperienza psichica dell’umanità intera.

La Matrice degli Archetipi, fondata sull’Analisi del Destino di Leopold Szondi, va oltre il livello simbolico.
Essa non si limita a identificare l’immagine archetipica, ma ne rivela la struttura funzionale interna, ovvero le forze psichiche fondamentali che compongono l’archetipo e ne determinano il comportamento.

Secondo questa prospettiva, ogni archetipo non è un’entità unica e indivisibile, ma un insieme dinamico di funzioni, ossia tendenze profonde dell’agire umano.

Per esempio: ciò che chiamiamo Eroe può essere composto da diverse sfumature della funzione “s”, cioè può essere diverso per natura e motivi (azione, coraggio, decisione), ma può contenere anche elementi della funzione “d” (adattamento, astuzia, strategia), della funzione “m” (protezione, difesa) o altre combinazioni, a seconda del suo modo di reagire, affrontare o trasformare una situazione.
E così anche tutti gli altri archetipi che tradizionalmente si definiscono con un nome — Madre, Bambino, Re, Ombra — e che, in realtà, sono configurazioni simboliche composte da combinazioni diverse delle funzioni della Matrice degli Archetipi.

L’archetipo, quindi, è come una cipolla: un’immagine visibile formata da più strati di funzioni.
La Matrice degli Archetipi permette di “sbucciare” questi strati per capire perché un archetipo agisce in un certo modo, quali funzioni si attivano e quali vengono rifiutate o bloccate.

Studiare la Matrice degli Archetipi significa imparare a riconoscere le forze profonde che guidano il destino umano.
Il destino non è una predeterminazione, ma un insieme di tendenze, predisposizioni e risposte psichiche che emergono spontaneamente nella vita quotidiana.

Ciò che spesso percepiamo come “scelte difficili”, “blocchi”, “insicurezze” o “reazioni impulsive” non è altro che l’attivazione — o la repressione — di funzioni archetipiche interiori.

Le persone soffrono, si sentono impotenti o intrappolate non perché manchino capacità, ma perché alcune funzioni essenziali sono state limitate, moralizzate o scoraggiate fin dall’infanzia.
Le restrizioni del super-io, come descritto da Freud, modellano severamente ciò che “si deve” e ciò che “non si deve” essere, generando un impoverimento dell’esperienza interiore e una perdita di libertà.

La Matrice degli Archetipi offre un modello per:

• riconoscere le funzioni accettate e quelle rifiutate,

• comprendere perché ci identifichiamo con alcuni archetipi e non con altri,

• osservare come reagiamo nelle situazioni critiche: insistiamo, ci ritiriamo, ci adattiamo, lottiamo, cerchiamo protezione o vantaggio,

• imparare a recuperare le funzioni represse e a usarle in modo flessibile e maturo.

Attraverso questo processo, la persona può diventare più libera, più consapevole e più efficace nelle proprie scelte.
Studiare gli archetipi non significa imparare a interpretare storie: significa imparare a interpretare se stessi.

● Riconoscere le funzioni archetipiche che si attivano in te attraverso i personaggi e le dinamiche dei film, osservando in modo naturale come la tua Matrice degli Archetipi risponde alle situazioni narrative.

● Comprendere le tue reazioni emotive — ciò che ti piace, ciò che ti disturba, ciò che ti attira o respinge — e scoprire il motivo profondo di queste risposte interiori.

● Vedere te stessa attraverso il cinema, utilizzando le scene, gli eroi, le ombre e i conflitti come specchi psicologici che riflettono parti della tua identità e del tuo destino psichico.

● Accedere a nuove intuizioni su di te, sui tuoi bisogni, desideri, blocchi, potenzialità e direzioni evolutive, grazie alla lettura combinata degli archetipi e delle funzioni che li compongono.

● Trasformare ciò che emerge attraverso il disegno di neurografica proposto come pratica a casa: un modo semplice ma potente per integrare le funzioni interiori e rielaborare emozioni, tensioni e scoperte.

● Acquisire nuove conoscenze sulla tua psiche — non in modo teorico o astratto, ma attraverso l’esperienza vissuta dei film, che rende immediata e naturale la comprensione delle funzioni archetipiche.

Ogni incontro diventa una lezione indiretta, che ti aiuta a conoscere il funzionamento delle tue parti interne, delle tue reazioni, delle tue preferenze e delle funzioni archetipiche che guidano le tue scelte nella vita quotidiana.

● Ampliare la tua percezione del mondo, imparando a leggere simboli, messaggi sottili, dinamiche emotive e strutture archetipiche presenti in ogni storia, e in ogni relazione umana.

● Integrare parti di te finora nascoste o poco ascoltate, in modo delicato, creativo e profondamente rispettoso, favorendo una maggiore libertà interiore.