Monitorare le tue condizioni durante la pratica Neurografica

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Quando vogliamo trovare una soluzione a un nostro problema e iniziamo un disegno identifichiamo un argomento rilevante e poniamoci domande ad esso correlate. Per fare ciò esiste l’algoritmo di elicitazione dell’intento, che ci aiuta a monitorare intenzionalmente i pensieri per trovare indizi su quale azione intraprendere.

Qualsiasi lavoro neurografico è accompagnato da una riflessione: ci sono punti di osservazione verso cui dirigere la nostra attenzione. Osserviamo innanzitutto i nostri pensieri, non è necessario dirigerne il corso con la forza di volontà, bisogna solo tenere traccia di ciò che ci viene in mente e chiederci: come si collega al mio argomento? Come mi aiuterà a risolvere il problema? A volte il flusso dei pensieri può diventare così travolgente da farci perdere il senso della realtà e quindi disegnare in pilota automatico. Questo non è il modo di disegnare di maggior successo, ma praticando la neurografica possiamo imparare a tenere traccia dei pensieri in arrivo che ci forniranno sempre più intuizioni.

Il prossimo punto di osservazione sono le emozioni, esse sono una questione piuttosto delicata per la maggior parte delle persone, quanto si tratta spesso di emozioni negative. La forza di un’emozione dipende dai flussi di pensiero: più ci fissiamo su un pensiero, più forti sono le emozioni, che di conseguenza ci farà tornare sempre più spesso verso lo stesso pensiero. Questo circolo vizioso può rompere il principio di coniugazione. Un attento arrotondamento nelle intersezioni delle linee, nel punto in cui è nata questa emozione, ci aiuterà a a normalizzare rapidamente la nostra condizione.

Lo stato emotivo di una persona si manifesta nel disegno sempre attraverso le linee e le loro intersezioni. La disarmonia di pensieri e sentimenti riguardo l’argomento scelto si riflette nella natura delle linee: sono disposte in modo caotico, con molte intersezioni. Ciò vuol dire che un modello neurografico può diagnosticare lo stato emotivo di una persona. Pertanto, monitorando le tue emozioni mentre disegni, puoi comprendere meglio te stesso, in modo da poter poi allineare il tuo stato interno ed elevarlo a un livello superiore.

Un altro punto di osservazione è il corpo. La NeuroGrafica si basa sulla relazione tra le capacità motorie delle mani e il sistema neurale del cervello, che come sai, è connesso con l’intero organismo. Pertanto, non potrai nascondere tutti i problemi legati al tuo tema, anche se conosci le regole per costruire una composizione e aggiungere colore: i disegni risulteranno disarmonici e non piaceranno, il corpo non mente mai. La natura della linea neurografica racconta sempre i nostri pensieri e sentimenti, così come la nostra mano, per così dire, documenta lo stato dell’anima e della mente. Monitoriamo le reazioni corporee mentre disegniamo per capire come armonizzare la situazione. Il punto nella figura che ha provocato una forte reazione indica problemi nascosti, ed è qui che dobbiamo prestare maggiore attenzione all’arrotondamento, che aiuterà a ottenere una visione chiara.

Quando lavoriamo sul nostro argomento, dobbiamo prestare attenzione all’aspetto visivo: non prestiamo attenzione solo alle immagini che appaiono sul foglio, ma anche sullo l’intero schermo del disegno. L’insieme del monitoraggio di pensieri, emozioni e sensazioni corporee, ci consentirà di correggere il nostro pensiero, stato interno e comportamento già durante il disegno e migliorerà anche significativamente la situazione in fase di elaborazione. Le correzioni immediatamente apportate al disegno aumentano notevolmente l’efficienza del lavoro, perché la linea di Piskarev serve a rompere vecchi schemi e creare nuovi modelli di comportamento.